LA DEVOZIONE A MARIA

Maria, donna dei nostri giorni
Maria, donna dei nostri giorni, vieni ad abitare in mezzo a noi.

Tu hai predetto che tutte le generazioni tiavrebbero chiamata beata.

Ebbene, tra queste generazioni c'è anche la nostra,che vuole cantarti la sua lode

nonsolo per le cose grandi che il Signore ha fatto in te nel passato,

ma anche per le meraviglie che egli continua a operare in te nel presente.
Fa' che possiamo sentirti vicina ai nostri problemi.

Non come Signora che viene da lontano a sbrogliarceli con
la potenza della sua grazia o con i soliti moduli stampati una volta per sempre.

Ma come una che, gli stessi problemi, li vive anche lei sulla sua pelle,

e ne conosce l'inedita drammaticità,

e ne percepisce le sfumature del mutamento, e ne coglie l'alta quota di tribolazione.
Maria, donna dei nostri giorni, liberaci dal pericolo di pensare che le

esperienze spirituali vissute da te duemilaanni fa siano improponibili oggi per noi,

figli di una civiltà che, dopo essersi proclamata postmoderna,
postindustriale e postnonsoché, si qualifica anche come postcristiana!

Maria, donna dei nostri giorni, dandoti per nostra madre,

Gesù ti ha costituita non solo conterranea, ma anche
contemporanea di tutti. Prigioniera nello stesso frammento di spazio e di tempo.

Nessuno, perciò, puòaddebitarti distanze generazionali, né gli è lecito sospettare

che tu non sia in grado di capire i drammi della epoca.
Mettiti, allora, accanto a noi, e ascoltaci mentre ti confidiamo

le ansie quotidiane che assillano la nostra vita
moderna: lo stipendio che non basta, la stanchezza da stress, l'incertezza del futuro,

l'usura dei rapporti,l'instabilità degli affetti, l'educazione difficile dei figli,

l'incomunicabilità perfino con le persone più care,

la frammentazione assurda del tempo, il capogiro delle tentazioni,

la tristezza delle cadute,la noia del peccato...

Facci sentire la tua rassicurante presenza, o coetanea dolcissima di tutti.

E non ci sia mai un appello in cuirisuoni il nostro nome, nel quale, sotto la stessa lettera alfabetica,

non risuoni anche il tuo, e non ti si oda rispondere: 'Presente!'.

Don Tonino Bello